Teresa di Calcutta: tutto un imbroglio?

Qualche giorno fa leggevo questo post e mi sono stranito del fatto che, finalmente, qualcuno parlasse di Madre Teresa di Calcutta in modo così schietto e senza peli sulla lingua. 

 

La detta Santa, si perché dal 4 settembre 2016 è diventata santa a tutti gli effetti, con tutto quello che comporta questa cosa, è conosciuta da molti come una pia santa donna che ha donato la propria vita all’aiutare i poveri e malati.

 

Pochi, però, si sono mai presi la briga di approfondire un po’ la conoscenza di questa minuta donna albanese, che a mio parere negli anni ha dimostrato tutta la sua ascendenza slava. 

 

Christopher Hitchens è stato una di queste poche persone, ed ha pubblicato La posizione della missionaria  che al di la del testo, che in italiano può trarre in inganno, ha riportato in maniera molto chiara e senza veli, i veri lati oscuri di questa, ormai, santa.

 

Teresa era fondamentalmente una fondamentalista religiosa, che in barba a tutte le apparenze viveva della sofferenza altrui. Altrimenti non si spiega perché nonostante i fiumi di soldi che le arrivavano dalle donazioni, quei poveri disgraziati che finivano tra le sue grinfie dovevano morire in modo così disumano: non era nemmeno concesso l’uso di antidolorifici per aiutare i malati terminali; al massimo, in casi straordinari, era ammesso permettere l’uso dell’aspirina. 

 

Non parliamo poi della situazione di igiene in cui faceva morire questi poveretti: come riportato nel libro di Hitchens, addirittura venivano usate più e più volte, su pazienti diversi, le stesse siringhe in barba alle più elementari e basilari regole igieniche ed il tutto perché non abbiamo soldi da buttare!

 

Poi pochi sanno che quei fiumi di soldi che le arrivavano, perché davvero di fiumi si parla, inviati a lei con la precisa indicazione che dovevano servire all’apertura o al miglioramento di strutture ospedaliere, sono, invece,  serviti per aprire nuovi conventi nella bellezza di 150 paesi del mondo! Conventi in cui di certo non si curavano malati: cosa facevano potete ben immaginarlo visto il tipo di persona di cui stiamo parlando. Badate bene: nessuno l’ha mai accusata di essersi appropriata dei soldi inviatele, ma li usava non per quello per cui le erano stati inviati, ossia fare attività di conversione  e diffusione del messaggio —in modalità tipicamente fondamentalista— cattolico.

 

Quello che adesso, che le cose stanno venendo a galla, fa infuriare chi ha inviato donazioni a lei ed al suo ordine, e che le donazioni non sortivano l’effetto per cui erano state fatte: non curavano nessuno, non miglioravano le condizioni di nessuno. (Citazione dall’articolo)

 

E non dimentichiamo, tra le sue altre piccole pecche, che era anche un’attivista politica come poche: frequentava regolarmente politici, regnanti e presidenti: tutti presi a donare alla sua causa per aiutare i deboli e curare i bisognosi (non certo per costruire nuovi conventi volti a fare proselitismo becero nei paesi più poveri!!)

Insomma con il tempo sta venendo fuori un’immagine, di questa donna, che non corrisponde molto all’idea che la massa della gente aveva: invece di essere realmente una donna che si prodigava per il bene dei bisognosi, pretendeva da questi ultimi di accettare la sofferenza e la morte come dono di Dio e quindi da vivere appieno con tutto il dolore che questo comportava. 

 

Verrebbe da domandarsi se in realtà non fosse una sadica in tunica bianca-azzurra.

 

Citando l’articolo l’immagine di questa santa è quella di una donna con: «Etica della sofferenza, proselitismo aggressivo, fondamentalismo religioso, rifiuto dei diritti umani.» Forse sono questi i lati più disturbanti di una santa o quanto meno dichiarata tale. 

 

Chissà se, alla luce di questi fatti tutt’altro che nuovi, coloro i quali hanno voluto che si usasse una corsia preferenzialeper beatificarla, prima, e santificarla, dopo, adesso si stiano domandando se la loro scelta di spingere per farla santa, in fretta e furia, sia stata davvero una scelta saggia ed oculata.

 

Di certo la chiesa, che ben sapeva queste cose, non poteva sperare che queste informazioni restassero in ombra a tempo indeterminato: dovevano immaginare che, prima o poi, in questo mondo in cui ormai tutto viaggia alla velocità della luce, sarebbe diventata di pubblico dominio, in modo più o meno prorompente, chi era davvero Teresa di Calcutta.

 

Mi domando se esistano casi di decanonizzazione a cui riferirsi per un eventuale ritiro del titolo di santa, visto come stanno le cose davvero. Oppure, come previsto per il papa, la chiesa non può sbagliare per cui non è prevista una correzione dello status di santa ormai assegnato alla piccola donna albanese.

 

Chissà…


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2 pensieri su “Teresa di Calcutta: tutto un imbroglio?

    1. Beh il libro conferma ciò che ho già letto in passato su altre fonti: Teresa non mi ha mai convinto come persona e men che meno ai tempi in cui divenne Amministratore Unico di diverse delle associazioni caritatevoli create con l’input dei fiumi di soldi delle donazioni.

      Donazioni quasi sempre fatte con le specifiche tipo: ” per l’ospedale X o la creazione di un nuovo punto medico nella città Y” , ma ricerche varie hanno confermato che quei soldi sono finiti in parte nelle casse del Vaticano (per metterli buoni in modo che non venissero a curiosare sul suo operato) e parte per la costruzione di nuovi conventi che avessero novizie disposte a seguire i suoi ordini senza discussioni.

      Se cerchi un po’ in giro per la rete, troverai una discreta schiera di persone che la conoscevano e non capivano il suo modo di fare, come per esempio il divieto di usare antidolorifici o l’uso continuato di siringhe in realtà monouso, con la scusa di non spendere ‘inutilmente’ soldi.

      Insomma una donna che ‘apparentemente’ ha aiutato molti, ma che in realtà ha solo passato il tempo a vedere i poveretti morire tra immani dolori, evitabili con l’uso dei giusti farmaci; perché nella sua distorta visione dovevano morire accettando il dolore come ‘dono di Dio’.
      Insomma c’è n’è da classificarla in tanti modi, ma di certo non caritatevole ed amorosa. Come hanno fatto in molti io sceglierei quanto meno l’aggettivo integralista se non peggio!!!

      Poi si sa il detto riporta: “non c’è peggior cieco di di chi non vuol vedere.”

      Ed in questo i cattolici, a tutti i livelli, si sono sempre dimostrati molto bravi!!

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