Quando dietro una definizione tanto democratica si nasconde qualcuno con una natura ben diversa.
Dopo aver chiuso il mio account su Medium.com ho scritto un pezzo, che trovate qui, spiegando a grandi linee cosa mi ha portato a tagliare i ponti con quella piattaforma.
Come mi aspettavo il post ha generato vari filoni di confronto, su cosa fosse Medium quando nacque, e cosa è diventato nel tempo con tutte le variazioni al percorso intrapreso da chi l’ha creato. Molte scelte prese dalla direzione di Medium hanno fatto scappare frotte di scrittori di molti paesi diversi, ma una particolare politica volta a dare bado, e guadagni, solo agli americani, ha decretato la morte della piattaforma per una delle cose di cui più si vantava quando è stata avviata: creare una piattaforma blog facile per tutti. Peccato che da un certo momento in poi la direzione presa da Medium è stata quella di favorire solo gli americani iscritti ed i pezzenti non americani che però, se non altro, scrivevano in inglese.
Risultato? La stragrande maggioranza degli scrittori non americani se ne sono andati. E non posso dare loro torto.
Ma torniamo a noi: come dicevo il post scritto ha portato a vari filoni di confronto. Uno di questi è arrivato da un utente della rete Mastodon, a cui mi sono iscritto da breve per toccare con mano cosa fosse e come funzionasse.
L’utente è certo @writefreely@mastodon.uno (il che e già una presa per i fondelli di per se, ma vi spiego fra un po’ perché). Costui, se ho capito bene, ha generato, o fa parte del gruppo che lo ha generato, una istanza di un prodotto open-source che si chiama WriteFreely. Quest’ultimo è un software (aperto?!?!?) che permette di installare su un proprio hardware un server per tenere offrire a terzi la possibilità di postare blog liberamente. Come dice il sito originario di WriteFreely, e lo dice esattamente qui Il software permette di creare una comunità decidendo tu le regole della tua istanza. Testualmente:
Set Your Policies
WriteFreely gives you control over how your community is run, from customizing the pages that draw new writers in, to what kind of content you allow.
Quindi: uno decide di dedicare parte del suo tempo a creare una nuova comunità, ok mi pare ragionevole. Sceglie un software che gli permette di definire chi può usarlo ed a quali condizioni, il famoso Set Your Policies, ci sta pure questo.
Ma se sulla home page dell’istanza che promuovi come aperta a tutti, ci scrivi, sempre testualmente da questa pagina:
L’iscrizione è aperta e gratuita, per maggiori informazioni basta contattare l’account writefreely Italia su mastodon, prendiamo in seria considerazione la qualità dei blog, le risorse sono gratuite ma non per questo devono essere sprecate, i server consumano molta energia e hanno un impatto ambientale, usiamo bene il servizio con:
- alta qualità dei temi
- contenuti esclusivamente in italiano
- minimo 500 parole oppure 4000 battute
la mancata osservazione di tutti i 3 punti potrebbe portare alla sospensione del post e in caso di recidiva la rimozione.
Allora mi domando come diamine ti viene in testa di dire che il servizio è aperto a tutti?!?!?!? Parli male di Medium e ti comporti peggio di loro!!! Su Medium almeno non s’è mai visto bloccare o cancellare un post, o un utente, perché non aveva l’alta qualità dei temi nei suoi articoli.
Poi dico io… richiedi ALTA QUALITÀ DEI TEMI: e chi diamine è colui che (si permette) dice che un pezzo non è di qualità? Ci sono dei laureati in giornalismo, in lingua italiana che valutano i pezzi?
Poi se vuoi che la qualità dei pezzi sia alta, ALMENO dicci su cosa TU permetti di scrivere agli utilizzatori della tua piattaforma!! Sennò come diavolo faccio a sapere se sono un produttore di qualità? Solo perché un pincopallino nascosto da un nickname crede di poter definire il mio lavoro????
Sapete che vi dico? A me sta cosa che vengano posti dei limiti ad un servizio ‘aperto a tutti‘ puzza tremendamente di tutto, tranne che di libertà. Uno si iscrive a NoBlogo.org a patto di scrivere quello che piace a chi la gestisce. Per inciso non sta specificato da nessuna parte chi sarebbe il, o i, soggetti che determinano cosa sia di qualità…
Io me ne resto sui miei blog, installato sulla mia macchina e dove nessuno viene a dirmi cosa è, o non è, di qualità, figuriamoci poi se lo fanno basandosi sulla numero di parole che compongono il mio articolo…
Per carità: wite.as avrà pure creato il progetto ma non credo avesse in mente un uso così maldestro del prodotto stesso.
J.C.
P.S:
Per i signori che gestiscono il sito NoBlogo.org prima che ve lo facciano chiudere, sarebbe il caso che vi metteste a norma con il GDPR. Visto che richiedete dati per la registrazione, non siete dispensati dal rispettare il GDPR stesso!!
Per restare aggiornato sulla pubblicazione di nuovi articoli puoi iscriverti alla newsletter usando il box qui sotto.