Avete mai dovuto subire una infiltrazione? Quella pratica in cui ti infilano l’ago della siringa in una o più articolazioni o punti vari del corpo per cercare di darti sollievo da un dolore intenso? Io si: tre volte con oggi!
La prima fu ad una caviglia: era divertente vedere il medico disegnare una specie di disegno con cui prendere la mira per eseguirla. Disegnò due cerchi concentrici e poi una croce: chiaramente il punto di intersezioni delle due righe perpendicolari doveva essere il punto in cui infilare l’ago. Era tutto divertente mentre se ne parlava e lui disegnava quella specie di bersaglio, che però non era fatto per giocare al tiro al bersaglio. O meglio il bersaglio c’era, ed ero io, ma al posto delle pallottole o delle frecce o freccette c’era un ago di una siringa bella capiente, con un liquido che doveva essere iniettato li. Smise di essere divertente quando il medico ordinò, ad uno degli infermieri novelli, di andare a prendere non so cosa non so dove; appena sparito dalla sala il giovanotto, il medico sghignazzando mi disse: “ho dovuto mandarlo via perché è un infermiere, ma tende a svenire quando vede infilare un ago all’interno di una articolazione… ah ah ah” e come se la rideva il medico!! Alla fine arrivò il momento di procedere ed io non ero più tanto allegro come lo ero mentre preparava quel bel ‘bersaglio’ sulla mia caviglia. Lo fui molto meno quando ad operazione finita l’infermiera mi disse, cercando di usare un tono di complimento: “Si vede che sei un militare: nemmeno un urlo!!”. Bastarda: allora lo sapevi che faceva un male cane!!!
La seconda volta fu ad una spalla: ero ricoverato in reumatologia per i miei soliti dolori alle gambe, e visto che mi faceva male, anche, una spalla il medico mi disse: “ok dai ti faccio fare una infiltrazione dalla dottoressa XXXX”. Visto l’esperienza passata, gli domandai quanto male avrebbe fatto e lui, quasi stranito dalla mia domanda, mi rispose: “Guarda, qui in ospedale quando ce da fare una infiltrazione, ad un medico o ad un collega, tutti vogliono che sia fatta dalla dottoressa XXXX perché è bravissima!!” Non ero molto convito, ma il dolore alla spalla era talmente violento da farmi decidere di sopportare quell’ulteriore dolore se c’era una vaga possibilità che mi aiutasse. Il mio medico aveva ragione: la dottoressa XXXX fu bravissima: sentii solo il classico pizzicore dell’ago che entrava nella pelle, per il resto non sentii altro!! Le feci i miei complimenti raccontandole il doloroso ricordo dell’esperienza della caviglia. Chiaramente medico non morde medico per cui la dottoressa XXXX trovò mille scuse per cui quell’ortopedico mi fece male; ma leggendole negli occhi capii che lo faceva solo per non dare dell’incompetente ad un collega.
La terza volta è stata oggi: ne avevo parlato con la mia dottoressa abituale, e lei mi disse che visto che il medico è un chirurgo e che lavora solo in quel campo, da sempre, IPOTIZZAVA che non avrei sentito alcun dolore, per cui potevo stare tranquillo. Fortunatamente il medico di stamane è stato onesto: mi ha detto chiaramente che mi avrebbe fatto una anestesia locale per ridurre al minimo il dolore, ma che era inevitabile che ne avrei sentito per qualche secondo quando avrebbe raggiunto il nervo interessato all’intervento. Ho apprezzato la sua sincerità, anche perché così non sono stato preso alla sprovvista, al momento in cui ha fatto male, perché ero preparato a sentirlo e mi ero mentalmente condizionato a gestirlo.
Alla fine devo dire, che al di la della bravura della dottoressa XXXX, delle tre situazioni ho preferito quella di oggi: anche in medicina secondo me l’onestà paga: che senso ha dirmi: “non sentirai nulla” quando sai che non è assolutamente vero?!?!?
Così, anche se mi hanno predetto che, probabilmente, fra 15 giorni dovrò ripetere il trattamento, la cosa non mi spaventa: so che tipo di dolore sarà e saprò gestirlo come oggi. Non sarà una cosa a tradimento, impossibile da gestire perché quando arriva il dolore è troppo tardi. Grazie per la tua onestà Merci… grazie davvero!!