CoronaVirus – Studiare o non Studiare?

CoronaVirus: ultime disposizioni sulla questione esami per gli studenti.


Stamattina leggevo questo articolo, dell’Ansa, dove vengono riportate le ultime novità in fatto di ’‌Misure urgenti per gli esami di Stato e la valutazione dell’anno scolastico in corso’, proposte a seguito della quarantena di stato dovuta alla pandemia da COVID–19 che saranno firmate, probabilmente, entro oggi, 3 Aprile 2020.

Le parti più interessanti sono:

Orale ‘a distanza’. Sarà questa l’unica prova dell’esame di maturità di questo anno scolastico se gli studenti non torneranno in classe entro il 18 maggio. Nel caso di ritorno in aula, la seconda prova sarà predisposta dalle commissioni, che sono interne con un solo membro esterno, il presidente.

Molto semplificati gli esami di terza media, che nel caso di prosieguo a lungo dell’emergenza Coronavirus potrebbero prevedere l’eliminazione di una o più prove o la rimodulazione delle modalità di attribuzione del voto finale fino addirittura alla sostituzione dell’esame con la valutazione finale da parte del consiglio di classe.

Per quanto riguarda poi le classi intermedie, nel caso in cui l’attività didattica nelle scuole riprenda entro il 18 maggio, il provvedimento prevede la definizione dell’eventuale recupero degli apprendimenti in tutti i cicli nel corso dell’anno scolastico successivo a decorrere dal 1° di settembre 2020, quale attività didattica ordinaria.

Chiaramente il documento è più dettagliato, se siete interessati basta cliccare sul link per leggerlo tutto.


Considerazioni:

Quello che più mi interessa, è questo ciarlare di promozione politica che circola, quasi, da sin dall’inizio dell’epidemia. In particolare mi ci hanno fatto pensare diversi post letti su twitter dove, a ragion veduta, alcuni insegnati si chiedevano a che pro tutto il lavoro per la tele istruzione, se poi i ragazzi sanno a priori che non ci saranno bocciati?

Insomma già molti studenti studiano mal volentieri: se gli si toglie anche la spinta emotiva del dover rispondere del loro apprendimento, cosa importerà loro di studiare o meno? Suvvia: siamo stati tutti ragazzi e sappiamo quando può risultare tedioso studiare. Metteteci anche lo stress per il dover restare bloccati in casa, e la voglia di studiare, per molti già scarsa, scende a livello delle suole delle scarpe!!

Insomma: fossi un professore che si sbatte ad impiantare lezioni da fare in remoto, sapendo che a priori i ragazzi sanno che saranno comunque promossi, sinceramente mi passerebbe la voglia di fare lezione, remota o presente che fosse!!

Ed il documento che andrà in firma stamane, di cui parlavo prima, sembra avvalorare la tesi della promozione politica visto l’alleggerimento nella tipologia di esame.

Io non dico che non bisogna andare incontro ai ragazzi, che chiaramente sono in situazione di svantaggio al momento, ma nemmeno far lavorare gli insegnati per nulla!!

Una scuola che ti promuove per default, tutto sommato, io la trovo poco istruttiva.


Concludendo:

Che immagine diamo ai nostri ragazzi, con questo tipo di atteggiamento? Apparentemente che non siano in grado di passare un esame, perché sono a casa? Da una parte diciamo che sono dei geni perché millennial, ed ora che devono dimostrarlo, studiando attraverso la tecnologia che diciamo usano anche fin troppo: poverini alleggeriamo il carico, perché non ce la fanno…?? C’è qualcosa che non torna in questo ragionamento, a mio parere.

Se avessi un figlio non sarebbe questa la percezione che vorrei che vivesse al giorno d’oggi!!

E voi?

J.C.


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2 pensieri su “CoronaVirus – Studiare o non Studiare?

  1. Provoco: visto che “siamo in guerra”, come ci ripetono da settimane, perché mai i ragazzi non dovrebbero aspettarsi un esame da tempi di guerra, cioè (se non sbaglio) semplificato al massimo o addirittura sospeso?

    Sulla tecnologia sono in parte d’accordo con te – non ha senso trattare i ragazzi da geni del digitale e poi dire che il carico va alleggerito perché studiano online – ma in parte no, se non altro perché non sono sicuro che tutti i ragazzi abbiano davvero le risorse materiali per studiare a distanza come si deve, soprattutto per quelle materie dove l’attività pratica è preponderante.

    Insomma, come dici tu, non facciamo studiare i ragazzi e lavorare i prof. per niente… ma mettiamoci una piccola mano sulla coscienza 🙂

    1. Ciao Andrea, sinceramente non ho idea di come venissero svolti gli esami durante i tempi di guerra, anzi ero convito, ma mai verificato, che in tempo di guerra, le scuole fossero sospese!! 🙂

      In ogni caso: quello che volevo dire nel post, non era che gli esami dovrebbero essere fatti secondo il sistema tradizionale, ma che nemmeno dovrebbero essere ridotti a qualcosa che assomigli vagamente ad una farsa: fare un esame, sapendo che comunque vada, sarai promosso, credo tu sarai d’accordo con me, che non avrebbe, per i ragazzi, molto senso.

      Proprio stamane sentivo, in un servizio ad un telegiornale, una dirigente di istituto, che diceva che i ragazzi stanno dimostrando una maturità che molti non si sarebbero aspettati da loro, in questo periodo: studiano molto, fanno tutti i compiti, e li consegnano, quasi tutti, molto prima della scadenza prevista per quello specifico lavoro.

      Insomma: sembra che ragazzi si stiano preparando ad affrontare degli esami, tradizionali, pur sapendo che sarà piuttosto difficile che ciò accada, quest’anno.

      Allora prendiamo esempio da loro: non mettiamo in circolazione voci, per altro fondate solo per le classi che non hanno esame, che tutti saranno, comunque, promossi. Credo che, visto l’impegno dimostrato dai ragazzi, in questa situazione, sarebbe svilente anche per loro, veder vanificati i propri sforzi nello studiare, se poi devono affrontare un esame farsa.

      Poi, chiaramente, questo è un mio punto di vista; e come è giusto che sia, ognuno deve essere libero di dovere, ed esprimere, il proprio!!

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